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sulla scia dell'opera leopardiana, tratterò tutto ciò che mi passerà per la testa:politica, musica, cinema,ecc. tutto in completa libertà



William Golding - Il signore delle mosche

Questo è uno dei libri che non si possono non leggere. Un caposaldo della lettura contemporanea. Quello che si dice un romanzo antiutopico, che cerca di metter in guardia dalle utopie che affliggono l'umanità. E infatti Golding, attraverso questo splendido romanzo cerca di smitizzare alcuni dei miti della letteratura inglese che erano diventati ormai (e per alcuni versi lo sono ancora) parti integranti del pensare comune. Questi capisaldi sono il mito del buon selvaggio (che può essere identificato nel Robinson Crusoe di Defoe) e quello dell'innocenza giovanile. Ancora oggi è opinione comune che l'animo umano sia buono per natura e che solo la società in cui viviamo sia capace di corromperlo e farci diventare "cattivi". A maggior ragione i bambini, che ancora non sono stati influenzati e corrotti dalla società, sono creature innocenti, delle vittime. Ma Golding sconvolge tutto. Fa arrivare su un isola deserta un gruppo di ragazzini durante la seconda guerra mondiale, che ritrovatisi soli e senza adulti devono vivere assieme nella speranza di un salvataggio. Si potrebbe pensare che l'autore inizi a descrivere ed elogiare lo spirito democratico e il pragmatismo "tipico" degli inglesi, ma così non è. Iniziano a sorgere problemi e rivalità. I ragazzini da innocenti quali erano iniziano mostrare comportamenti irrazionali mettendo a nudo gli aspetti più nascosti e selvaggi dell'animo umano. Veramente una ben scritta metafora della natura umana che condivido appieno.

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posted by Ajeje87 @ 21:03,

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