Site Network: Personal |

 

sulla scia dell'opera leopardiana, tratterò tutto ciò che mi passerà per la testa:politica, musica, cinema,ecc. tutto in completa libertà



Perchè non voglio D'Alema Presidente

Su kilombo ho letto ultimamente tante affermazioni, a favore e contro l'elezione di D'Alema a presidente della Repubblica. Io mi accodo ai contrari. Innanzitutto cito la costituzione, a tutti cara a convenienza: "Il Presidente della Repubblica è il capo dello stato e rappresenta l'unità nazionale". Che rapprensenti l'unità nazionale non è un fattore da non prendere in considerazione. D'Alema era iscritto al Partito comunista, ma questo conta poco, se non nulla. Il problema sta nel suo rappresentare una particolare inclinazione politica che solo una metà d'Italia condivide. Comunista o meno, è marcatamente di sinistra, ha partecipato attivamente all'ultima campagna elettorale, ed ora sarebbe, a mio avviso, incompatibile con la carica istituzionale che andrebbe a ricoprire. Non condivido con chi dice che la destra vorrebbe un'altro Ciampi perchè dell'ormai ex Presidente se ne è fatta beffe e potrebbe continuare a farsene. Più volte Ciampi ha rimandato indietro leggi incostituzionali, nel limite dei suoi poteri, e come difensore della Costituzione di meglio era impossibile trovarne. Sono inoltre parzialmente favorevole a chi come Pannella dice che D'Alema presidente della Repubblica farebbe solamente il gioco di Berlusconi. Con Bertinotti già alla Camera e D'Alema Presidente si avrebbe così l'occupazione comunista in tutte le cariche dello stato. Una "dittatura", a detta di Bondi, che presterebbe il fianco troppo facilmente agli attacchi della destra per le prossime amministrative e per il referendum. Non sarebbe almeno una mossa "prudente" scoprirsi politicamente in questa maniera sconclusionata. Inoltre D'Alema sarebbe un Presidente zoppo, attaccato a più riprese, senza il minimo carattere di imparzialità nel suo operato a causa della previdibilissima campagna mediatica denigratoria che subirà. Se poi, oltre a tutti questi motivazioni, ci aggiungiamo che D'Alema non mi fa nessuna simpatia, anzi lo vedo come il perfetto politico moderno, cioè approfittatore, che pensa solo ai propri interessi e non a quelli dello stato, e che inoltre si rischiano pericolosi "accordi"(del tipo per D'Alema presidente vi lasciamo le leggi ad personam) con la destra per la sua elezione, si prospetta un quadro che non mi ispira proprio.
Ah, io preferirei Amato.

Etichette:

posted by Ajeje87 @ 12:19,

5 Comments:

At 13:50, Anonymous Anonimo said...

Io non faccio il tifo per D'Alema al Quirinale ma per motivi di tutt'altro genere, diciamo che più che altro non mi appassiona prender parte in una diatriba che è tutta "loro", perchè da questa partita dipende soltanto l'equilibrio degli assetti partitocratici futuri più che non questioni essenziali.
Il problema del presidente di "parte" poi, è un falso problema. Pertini non lo era? Cossiga?
Amato era candidato nella lista dell'Ulivo. Non esiste una persona "non di parte".
Il tema dell'occupazione "comunista" poi..beh, è un argomento che lascerei a Berlusconi e soci, poichè una discreta baggianata.
Concordo solo su un punto: è chiaro che dall'eventuale elezione di D'Alema (ma anche di Amato, che di leggi a favore di Berlusconi in passato ne ha fatte) discenderebbero inciuci di varia natura, così come pare che una parte dello scambio veda, se D'Alema fosse eletto, una più congrua presenza di ministri graditi da Ruini nella compagine di governo.
http://moltitudini.splinder.com

 
At 15:05, Anonymous Anonimo said...

Il giornalista de L'espresso Giampaolo Pansa riportò questa frase pronunciata nell'ottobre 1998 da Massimo D'Alema riguardo a Romano Prodi e Walter Veltroni, all'epoca dei governi dell'Ulivo:

"Quei due? sono due flaccidi imbroglioni"

D'Alema inviò una smentita, il giornalista Claudio Rinaldi, presente anch'egli all'esternazione, confermò e D'Alema non smentì tale conferma.

Il giornalista Luca Telese riporta poi un'altra frase poco nota di Massimo D'Alema, questa volta contro Giampaolo Pansa e Romano Prodi, testimone ancora una volta Claudio Rinaldi dell'Espresso:

"Pansa è un ottimo giornalista, ma ha un solo difetto. Non capisce un cazzo di politica; ce ne è uno solo che ne capisce meno di lui: Romano Prodi"


Nei primi mesi del 1993, quando l'inchiesta di Mani Pulite iniziava ad occuparsi delle tangenti rosse al PCI-PDS, D'Alema definiva spregiativamente il pool «il soviet di Milano».

Il 5 Marzo 1993, il governo di Giuliano Amato approvò il «decreto Conso», con cui la classe politica, colpita dall'inchiesta Mani Pulite, poneva un ostacolo in grado di paralizzare le indagini su Tangentopoli. Il decreto depenalizzava il reato di finanziamento illecito ai partiti, disincentivava i colpevoli a collaborare con la giustizia, e permetteva ad imprenditori e politici di evitare il carcere. Il 10 Marzo Giuliano Amato svelò in Parlamento la presunta ambigua condotta del Partito Democratico della Sinistra, che in pubblico criticava il decreto Conso (l'opinione pubblica allora era fortemente dalla parte dei magistrati), mentre in privato - a suo dire - lo sosteneva.

Massimo D'Alema, all'epoca dei fatti coordinatore politico del PDS, di fronte a tale dichiarazione inveì contro Amato:

"Amato è un bugiardo e un poveraccio. È uno che deve fare di tutto per restare lí dov'è, sulla poltrona".


Massimo D'alema rimase coinvolto in Affittopoli: dopo una pesante campagna mediatica dovette traslocare e lasciare il suo appartamento, in una zona centrale di Roma, che un ente pubblico gli affittava ad un canone irrisorio e fuori mercato.


Nel 1985 Massimo D'Alema ricevette 20 milioni di lire da parte del miliardario barese Francesco Cavallari, che fu in seguito condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. I soldi erano destinati al Partito Comunista Italiano, di cui D'Alema era all’epoca segretario regionale pugliese. Per questo finanziamento illecito D'Alema è stato inquisito ma, a causa dello scadere dei termini di prescrizione nel 1995, il procedimento è stato archiviato dal gip Concetta Russi. L'episodio è stato ammesso dallo stesso D'Alema quando il reato era destinato a cadere in prescrizione.




NON LO VOGLIO COME PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA!!!!!!!!!!!!

 
At 18:19, Blogger Spartacus Quirinus said...

Perché Gianni Letta ti rappresenterebbe?
I presidenti sono stati spesso DC, non ci piacevano, ma salvo Segni che tentò un golpe, prima di avere un colpo..., e Leone che volava Lockeed insieme ad Antilope Cobbler, gli altri non sono stati, a consuntivo malaccio. Io vorrei Anna Finocchiaro... però tutti questi veti a Massimo D'Alema, non fanno altro che tirargli la volata!

 
At 20:29, Blogger Ajeje87 said...

Sicuramente neanche Gianni Letta mi rappresenterebbe, ma infatti io non ho proposto lui come persona che mi piacerebbe vedere come presidente. Cmq non è il mio veto a tirargli lavolata.... (anche perchè il mio non è un veto, ma un parere opinabile

 
At 16:03, Blogger Loud said...

Anche io non lo volevo come Presidente alla Camera nè tanto meno alla Repubblica!!! Lo scrissi anche sul mio blog e devo dire che mi dà per sino fastidio che gli siano stati assegnati (con delega giusto?) gli Esteri per non lasciarlo proprio a bocca asciutta...

 

Posta un commento

<< Home