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sulla scia dell'opera leopardiana, tratterò tutto ciò che mi passerà per la testa:politica, musica, cinema,ecc. tutto in completa libertà



L'uccisione di Saddam miete altre vittime

Certe cose, sembra impossibile, ma accadono davvero. Nelle tv di tutto il mondo il video dell'uccisione di Saddam sarà andato in onda qualche migliaio di volte, tanto da diventare normale. Pensavo che difficilmente avrei parlato ancora di questo avvenimento, ma quando succedono certe cose, capisci che alle barbarie si aggiungono sempre altre barbarie.
Si parla sempre di fascia protetta nelle tv, a difesa dei minori. Pensavo che fosse un'esagerazione, poco utile, ora mi sagliavo. Certe immagini non si possono trasmettere di continuo quando a guardarle ci sono anche bambini che, non capendo ciò che fanno, imitano le cose che vedono. Succede di continuo con il Wrestling, per fare un esempio, e ora è successo con due bambini che volendo imitare ciò che è successo a Saddam si sono impiccati. Se non fossero bastati i motivi già presentati contro la pena di morte, se ne aggiunge un altro. Certe cose fanno riflettere. Quando si stancherà il mondo di tutta questa violenza?

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posted by Ajeje87 @ 01:07,

4 Comments:

At 15:22, Anonymous Anonimo said...

Spero presto...
E' stato uno spettacolo indecoroso che pesa come un macigno sull'umanità

 
At 15:42, Blogger Ajeje87 said...

spettacolo schifoso veramente, ma non penso che si stancheranno presto, anche se lo spero veramente

 
At 22:49, Anonymous Anonimo said...

Il pur meritevole dibattito sulla pena di morte ha un difetto. È chic. Capiamoci: è sacrosanto esser contro la pena di morte. Però farlo adesso che una esecuzione capitale ci è stata sbattuta in faccia è un po' comodo. E, quindi, trattandosi del supremo bene della vita, pare pure un po' sconcio profittare di quella notorietà della morte per ricavare un po' di notorietà politica. L'ondata di proclami venuta dopo la fine di Saddam coglie un problema vero. Da affrontare. Ma è viziata in molti casi da quell'atteggiamento intellettuale e anche politico per cui un'idea diviene buona solo quando la pronuncia qualcuno e ad altri conviene che sia sbandierata. Lo chic, infatti, è colui che guardando il mondo un po' dall'alto al basso punta innanzitutto alle proprie convenienza e immagine.

Far chiasso ora intorno alla pena di morte può essere conveniente. Per motivi diversi: per banale ricerca di visibilità (facilmente accordata da media conniventi) o per più raffinata strategia di diversione da altri problemi.

Resta il fatto che molti di coloro che oggi gonfiano il petto e i titoli contro la pena di morte, hanno assistito muti e pigri ogni volta che si denunciava la morte come pena per intere popolazioni, o la tragica realtà di esecuzioni capitali in luoghi meno famosi. Su questo giornale, in prima pagina, numerose volte si è gridato contro i casi di genocidi di popoli (come nel Darfur, o in altre remote zone africane). E contro i casi di esecuzione capitale, ad esempio dei cristiani condannati in Indonesia. Nessun Pannella si alzò per nemmeno un minuto di sciopero della fame, e quasi nessun media riprese le notizie. Non era altrettanto chic, forse. O non c'era motivo politico di scandalo.

 
At 23:27, Blogger Ajeje87 said...

ciò che dici è verissimo, ma se anche io o Pannella avessimo fatto qualcosa per l'uccisione dell'ennesimo cinese (anche se notizie del genere qui non ne arrivano, ma è solo per fare un esempio) nessuno ci avrebbe ascoltato, neanche con lo sciopero di fame, sete e qualsiasi altro sciopero ti venga in mente. E' normale allora cavalcare la lotta quando un avvenimento risulta, anche se brutale, particolarmente favorevole alla tua causa.

 

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