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sulla scia dell'opera leopardiana, tratterò tutto ciò che mi passerà per la testa:politica, musica, cinema,ecc. tutto in completa libertà



Libertà

Fin da piccoli siamo stati abituati a pensare che esistesse qualcosa chiamato libertà. Si è combattuto per la libertà, si sono spese tantissime parole sulla libertà e ancora se ne spenderanno, come si continuerà a combattere. La Chiesa e la religione cattolica ci hanno da sempre insegnato che Dio ci ha dato il libero arbitrio per decidere delle nostre azioni per guadagnare o meno la vita eterna. Il mio problema sta nel fatto che non riesco a vederla questa libertà di cui tutti parlano. Ho da poco letto alcune cose che mi hanno fatto riflettere sull'argomento. Oltre ai condizionamenti riconosciuti ormai da tutti, cioè il nostro carattere, le nostre esperienze, i luoghi e la cultura che ci hanno plasmato, c'è tanto altro che ci impedisce di essere liberi, sopratutto di pensare. Sono profondamente convinto che i nostri pensieri, e quindi anche le nostre azioni, siano una diretta conseguenza di ciò che conosciamo. Da ciò deriva il mio problema, dalla conoscenza. Per quanto possiamo essere forti e indipendenti nei nostri pensieri, i mass media e il mondo intero filtrano ciò che ci è concesso pensare, mettendo davanti ai nostri occhi solo ciò che ci è consentito vedere e conoscere. E' libertà questa? E' libertà il non poter leggere un bel libro perchè per conoscerlo dovrei arrampicarmi in chissà quale scaffale dato che non è piaciuto ai critici (lo stesso dicasi per il cinema o per la musica)? Non penso proprio. Ma la cosa ancora più brutta, oltre alla limitatezza delle "soluzioni" che ci vengono proposte, è che tra queste soluzioni siamo portati a sceglierne alcune e non altre per determinati motivi che non decidiamo noi. Faccio un esempio: tra varie canzoni appena uscite, tendiamo a preferire quella maggiormente orecchiabile, cioè quella che ci ricorda inconsciamente qualcosa di già ascoltato (ecco il perchè dei tantissimi plagi). Nel cinema, oppure, fanno successo i film non solo per la mole di soldi destinati alla pubblicità, ma anche perchè aggiungendo oggetti familiari nelle scene, o facendo allusioni a qualcosa che il pubblico già conosce o già ha vissuto o già ha visto, che considera familiare, si crea un rapporto di intimità con lo spettatore che fa si che noi burattini si gradisca lo spettacolo propinatoci. Insomma ci piacciono certe cose solo se seguono determinati canoni. Come metafora per la nostra condizione mi pace pensare ad un modello particellare di un solido nel quale tutti noi siamo particelle a cui è concesso solamente di oscillare, niente più. Siamo massa senza cervello, altro che liberi.

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posted by Ajeje87 @ 12:41,

2 Comments:

At 14:18, Anonymous Anonimo said...

bel post, non hai parlato dei messaggi subliminali, quella si che è un'altra limitazione di libertà. Però internet o un bel libro possono essere un luogo davvero libero, cioè ognuno di noi decide cosa fare, cosa leggere e tutto senza alcun filtro, ecco perchè preferisco mille volte internet e i libri rispetto ad altri mezzi. Pensa che la musica per i nostri predecessori era baglioni beatles morandi ecc.. ora con lo sviluppo di internet la musica si è diffusa molto più rapidamente e se ascolto gruppi poco importanti ma molto bravi è grazie a questo nuovo mezzo di informazione.

Ciao :)

 
At 16:33, Anonymous Anonimo said...

Non concordo con quanto scrivi.
Invece di rispondere semplicemente ho pensato di fare anch'io qualche considerazione sul mio blog.
Grazie per lo "stimolo" :)

 

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